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Sono una pacifista golosa perciò dico...

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Visualizzazione post con etichetta canzonI e poesie che preferisco. Mostra tutti i post
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martedì 19 aprile 2011

IL MIO ANGOLO DELLA POESIA

CITTADINO DEL MONDO

il tuo Cristo è ebreo
e la tua democrazia è greca.
la tua scrittura è latina
e i tuoi numeri sono arabi.
la tua auto è giapponese
e il tuo caffè è brasiliano.
il tuo orologio è svizzero
e il tuo walkman è coreano.
la tua pizza è italiana
e la tua camicia hawaiana.
le tue vacanze sono turche,
tunisine o marocchine.
cittadino del mondo,
non rimproverare il tuo vicino
di essere...straniero.

(graffito munich - edizioni san paolo)


domenica 9 maggio 2010

9 maggio: festa della mamma!!!

Oggi è la festa della mamma e mi piace dedicare a tutte le mamme ..anche la mia...(e anche a me stessa) questa bella canzone di Iva Zanicchi

Mamma Tutto



Chi asciugava i pianti miei? Mamma buona era lei...
Chi in cucina cucinava? Mamma cuoca canticchiava...
Io la sera nel lettino, Mamma a nanna lì vicino...
La mia mano nella sua Mamma amica mia...!


Due più uno fanno tre, Mamma scuola accanto a me...
Mal di pancia, o starnutivo: Mamma medicina avevo...
Quando c'era il compleanno: Mamma festa ogni anno
e Mamma regalo, poi, non mancava mai!


Poi la grande delusione della prima passioncella
E arrivò Mamma sorella
Lei mi strinse sul suo cuore, io dimenticai il dolore
con Mamma consolazione...


Non sapevo ancora che quella mamma era per me
Tutto quel che al mondo c'è
e in un attimo imparai: Mamma Tutto è lei!






sabato 1 maggio 2010



Una bella poesia di Gianni Rodari

Gli odori dei mestieri.



Le filastrocche dei mestieri di Gianni Rodari.



Io so gli odori dei mestieri:


di noce moscata sanno i droghieri,


sa d’olio la tuta dell’operaio,


di farina sa il fornaio,


sanno di terra i contadini,


di vernice gli imbianchini,


sul camice bianco del dottore


di medicine c’è buon odore.


I fannulloni, strano però,


non sanno di nulla e puzzano un po’.


Gli odori dei mestieri: Filastrocca tratta da "Filastrocche in cielo e in terra" di Gianni Rodari ed. Einaudi






domenica 25 aprile 2010

25 Aprile: Festa della Liberazione

Mi piace  ricordare questa data così importante per il mio Paese, con questa canzone, fra le più belle di De Andrè

LA GUERRA DI PIERO
Dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi,
ma sono mille papaveri rossi.

«Lungo le sponde del mio torrente
voglio che scendan i lucci argentati,
non più i cadaveri dei soldati
portati in braccio dalla corrente.»

Così dicevi ed era d'inverno
e come gli altri verso l'inferno
te ne vai triste come chi deve
il vento ti sputa in faccia la neve.

Fermati Piero, fermati adesso
lascia che il vento ti passi un po' addosso,
dei morti in battaglia ti porti la voce,
chi diede la vita ebbe in cambio una croce.

Ma tu non lo udisti e il tempo passava
con le stagioni a passo di giava
ed arrivasti a varcar la frontiera
in un bel giorno di primavera.

E mentre marciavi con l'anima in spalle
vedesti un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore
ma la divisa di una altro colore.

Sparagli Piero, sparagli ora
e dopo un colpo sparagli ancora
fino a che tu non lo vedrai esangue,
cadere in terra e coprire il suo sangue.

«E se gli sparo in fronte o nel cuore
soltanto il tempo avrà per morire
ma il tempo a me resterà per vedere
vedere gli occhi di un uomo che muore.»

E mentre gli usi questa premura
quello si volta ti vede ha paura
ed imbracciata l'artiglieria
non ti ricambia la cortesia.

Cadesti a terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che il tempo non ti sarebbe bastato
a chieder perdono per ogni peccato.

Cadesti a terra senza un lamento
e ti accorgesti in un solo momento
che la tua vita finiva quel giorno
e non ci sarebbe stato ritorno.

«Ninetta mia, crepare di Maggio
ci vuole tanto troppo coraggio.
Ninetta bella, dritto all'inferno
avrei preferito andarci in inverno.»

E mentre il grano ti stava a sentire
dentro le mani stringevi il fucile,
dentro la bocca stringevi parole
troppo gelate per sciogliersi al sole.

Dormi sepolto in un campo di grano
non è la rosa non è il tulipano
che ti fan veglia dall'ombra dei fossi
ma sono mille papaveri rossi.

Associo alla canzone, questo dipinto del grandissimo Vincent!